SABATO 11 MAGGIO ORE 10:00 | AULA MAGNA LICEO P. VERRI

I GRECI ED IL RE: un incontro mancato
Nel mondo greco la figura del sovrano ebbe un ruolo determinante, ‘esclusivo’, dalla civiltà micenea ai secoli VII e VI a. C. Poi l’istituto monarchico sopravvisse in zone periferiche ed ebbe una configurazione del tutto particolare nella diarchia di Sparta. Fra VI e V secolo continuarono ad affermarsi i tyrannoi, tuttavia in crescente contrasto con le locali aristocrazie. Ma la colonizzazione in Oriente ed in Magna Grecia, l’affermarsi dello spirito civico, l’ideale comunitario delle poleis sono tutti aspetti di una realtà in costante evoluzione, che per la sua stessa natura non poteva coesistere a lungo con l’idea del mounarchos, unico detentore di un potere ‘irresponsabile’ verso i suoi sudditi. Non dobbiamo tuttavia trascurare quanto il contatto con la splendida civiltà orientalizzante e con i suoi sovrani abbia in vario modo inciso sul ‘comportamento’ dell’uomo greco, riflesso anche dalla poesia lirica e dalle arti figurative. Nell’ambito di una cultura orale, ne danno testimonianza l’Iliade e l’Odissea, i poemi in cui, fra IX e V secolo, si sono cristallizzate reviviscenze micenee ‘contaminate’ da una memoria storico-letteraria più recente; l’‘indagine’ storiografica di Erodoto, e soprattutto la Tragedia, il genere letterario cui dobbiamo il ‘divenire’ e l’affermarsi di un pensiero poi trasmesso alla multiforme eredità dell’Occidente. Dopo le guerre persiane e il declino della città greca, Alessandro Magno, in auspicata continuità con lo sconfitto impero achemenide, fonderà l’impero universale e sovranazionale, al fine di unificare Oriente ed Occidente. Attraverso i suoi successori vengono in tal modo poste le fondamenta di un sistema politico cui, gradualmente, l’impero romano darà il suo apporto definitivo.
Luigi Belloni si è laureato in Lettere Classiche all’Università di Pavia ed ha conseguito un Diploma di perfezionamento presso l’Università di Parma. Dopo l’insegnamento nella Scuola Secondaria Superiore, è stato Ricercatore di Lingua e Letteratura Greca all’Università Cattolica di Milano, dove poi gli è stato conferito, per incarico, l’insegnamento di Storia del Teatro e della Drammaturgia Antica. Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Greca all’Università di Trento, la sua attività di ricerca ha riguardato, soprattutto, la poesia dell’età arcaica e classica, i poeti ellenistici ‘Interpreti di Omero’ e la fortuna del Classico nell’età romantica. Nel corso della sua attività didattica ha partecipato agli scambi del Progetto Erasmus con le Università di Leeds e di Eichstaett. E’ membro della Sezione di Antichistica della Goerres-Gesellschaft.